Il caso della preside di Roma, accusata di rapporti intimi con un alunno, è tanto imbarazzante quanto problematico, rispetto all’attuale situazione della scuola e, in generale, del mondo giovanile.
Naturalmente è ancora tutto da accertare, ma, nel caso la breve relazione fosse confermata, restano sul tavolo molti interrogativi.
Il ragazzo inizialmente si è rivolto alla scuola stessa, e solo in seconda battuta ai genitori, cosa che mi ha molto sorpreso, quasi si trattasse di una ragazzata, un incidente di percorso, da risolvere in ambito scolastico, e non un fatto grave, inerente alla sfera personale e familiare. Inoltre c’è da riflettere sul valore della maggiore età, 18 anni, appunto, traguardo raggiunto dai giovani nel lontano 1975 : in molti altri paesi la soglia è anche più bassa, circa 16 anni, ma è chiaro che qui in Italia, dove i figli ‘so piezz’e core ‘, questo limite è puramente virtuale, vale solo per i vantaggi e non per le responsabilità che la maggiore età comporta.
E dunque, chi è il diciottenne medio? Un ragazzino influenzabile, che corre a ripararsi dalle tegole sotto le ali dei grandi, ma che può guidare, firmare documenti, persino sposarsi ed avere dei bambini…chiaro che così non funziona, bisogna ridisegnare i ruoli, chiarire i doveri e le responsabilità, e non solo le tutele, lo scudo protettivo fino a data da destinarsi.
Non v’è dubbio che, se la relazione è vera, la preside è sicuramente in grave colpa, per il ruolo che ricopre, visto che la scuola ha ancora qualche regola, come quella di guidare i ragazzi nel percorso formativo, però, diciamocela tutta, queste regole spesso restano sulla carta, ad ammuffire in qualche schedario.
In effetti il mondo giovanile è abbastanza fuori controllo, ormai anche nei corridoi e nelle aule si svolgono scambi tra piccoli pusher e altrettanto piccoli clienti, nei bagni si tentano i primi approcci sessuali, tutto è diventato terribilmente difficile da gestire e da sorvegliare. In ogni caso la tolleranza ha raggiunto livelli planetari, raramente si prendono provvedimenti, i problemi vengono il più delle volte insabbiati, perché non si hanno in mano elementi decisivi, e nessuno vuole affrontare i rischi di una punizione contestata, e di fatti che comunque toglierebbero prestigio all’istituto e farebbero diminuire le iscrizioni.
Concludendo, aspettiamo gli eventi…la preside si è lasciata prendere da un attacco di giovanilismo acuto, in linea con la ventata di libertà e di autodeterminazione che va tanto di moda, dimenticando di avere a che fare con un maggiorenne, sì, ma anche con un ragazzino immaturo e un po’ spavaldo…oppure è vittima di pesanti calunnie e di una vera e propria gogna mediatica?
Certo è che qualche volta rimpiango il libro Cuore, la maestrina dalla penna rossa, e tutto quel mondo dove i ruoli erano chiari, le regole erano forse un po’ polverose, ma semplici ed incontestabili.