Una questione di importanza vitale

….Perchè non smettiamo di stupirci davanti al mistero della vita.


L’essere umano non è venuto per caso, l’origine della vita e come essa si è sviluppata costituisce l’oggetto di
investigazioni scientifiche su vari fronti: da quello biochimico a quello antropologico e filosofico …

Provando a focalizzarci su un punto, una domanda sorge spontanea: ma quale è la “forma” in cui è apparsa per la
prima volta la Vita?
A scuola – forse- molti di noi hanno studiato i diversi stati (tradizionali) di aggregazione della materia: solido- liquido-gassoso; ma forse non tutti ci ricordiamo o siamo stati informati che ne esiste almeno un quarto ugualmente noto perchè tipico dei sistemi viventi: lo stato colloidale.

Non pretendo qui di esaurire l’argomento, ma posso provare a raccontarvi qualcosa a riguardo; ad esempio l’albume dell’uovo ha una consistenza un po’ gelatinosa vero? Non è proprio liquido ma non è neanche solido…Bene, così dobbiamo immaginare sia l’interno del nostro corpo: le cellule vivono – protette dalle loro membrane cellulari – immerse in qualcosa che non è propriamente liquido (come potremmo pensare sia l’acqua) ma ovviamente neanche solido…è lo stato
colloidale .
L’aggettivo “colloidale” è sinonimo inoltre di “amorfo, indistinto…”; diciamo pure che lo stato colloidale è piuttosto complesso per la sua varietà di forme e di parametri chimicofisici. Molte strutture vitali e molecole organiche (proteine, enzimi, polisaccaridi etc) sono in forma colloidale, sono dei “colloidi”. Ma perché mi interessa dirvi tutto questo? Perché il “brodo primordiale” da cui pare si siano organizzate le prime cellule, e “la polvere di stelle” – il mix di particelle stellari – da cui sono scaturiti quegli elementi chimici che sono i mattoni fondamentali della vita, erano appunto organizzati in… forma colloidale.

Spesso ciò che è “indistinto, vago”, ciò che non è definito, o complesso – come può esserlo il tempo in cui viviamo – potrebbe essere preludio quindi – paragone fatto con ciò che ci siamo detti – di “nuovi getti di vita”.
Se dall’indistinto la Natura ha avuto la pazienza, in migliaia di anni, di tirar fuori la molteplicità delle specie viventi, chissà se
“da questo tempo amorfo, “strano” dice qualcuno – che ci lascia l’impressione di camminare sulle sabbie mobili – può venire
fuori una generatività nuova per l’unica specie umana che abita l’unico Pianeta terra?

Esiste una qualità intrinseca nei sistemi viventi che è l’autopoiesi : ovvero la capaci tà di auto-produzione . Questo
“concetto unisce in sé due caratteristiche definitrici della vita cellulare: la presenza di una membrana come limite fisico e
l’esistenza di una rete metabolica (…)”, ovvero di collegamento. Ecco, allora proviamo ad immaginare questa proprietà
dei sistemi viventi trasferita ai sistemi sociali ovvero alla rete di relazioni fra singoli, tra popoli diversi , tra nazioni distanti :
potremmo contribuire con pazienza a far progredire l’intero sistema Terra!

Ricordiamoci quindi che siamo “esseri generativi” per Natura e… lasciamoci stupire da tale bellezza!