PER NUOVE REGOLE DI PARTECIPAZIONE ANCHE NELLA SANITA’ PUBBLICA
I politici non parlano con i cittadini e neppure fra loro. Specie quando dibattono di Sanità locale e nuovo ospedale. Il sindaco del Capoluogo annuncia che il complesso di Villa Mosca è salvo: non un solo progetto, addirittura ce ne saranno tre. “Per disegnare la sanità teramana dei prossimi 50 anni”. Una magnifica torta e i comitati di protesta dei cittadini possono brindare con ottimismo, anche se “pianificazione” e “copertura finanziaria” ancora non si vedono. Sembra la bella favoletta della nonna per la buonanotte dei nipotini. Poche ore prima, infatti, una delegazione apicale del Pd regionale aveva suonato una sconfortante musica tutta diversa, accusando la Asl di immobilismo e di tenere tutto bloccato. A cominciare dall’amato project financing e dalla mancata rete ospedaliera. Insomma, fra ottimismo e sconforto, hanno sollecitato la nota pratica sanitaria bipartisan, accusando: “Un’inerzia che ormai dura da 36 mesi e che ha come conseguenza il fatto che le risorse, accumulate soprattutto grazie al lavoro compiuto dalla nostra giunta di centrosinistra, sono inutilizzabili. Senza provvedimenti accadrà che l’ospedale di Teramo resterà sulla carta e negli slogan della propaganda di Marsilio, un gioco che rischia di durare fino alla fine del mandato”. A voi decidere se credere all’inno trionfale del Sindaco o alla marcia funebre dei dem apicali. Per fortuna, non si è fatta attendere la replica della sempre solerte assessora Nicoletta Verì che, dall’altra sponda, assicura: l’ “ospedale top-secret” si farà e che la rete ospedaliera è già a Roma per la definitiva approvazione. Dove si spera (questo il nostro auspicio beneaugurante) che, approfittando del Mattarella bis, si compia il miracolo per fermare le ruspe, salvando la Sanità regionale da pericolosi rottamatori. “Siamo in una contingenza storica- sottolinea Michele Ainis, noto docente di diritto pubblico-in cui i personalismi hanno messo in crisi tutte le istituzioni: il consiglio comunale non conta più ma decide tutto il sindaco. Nelle Regioni contano i governatori. Il Parlamento è stato esautorato dal governo e quest’ultimo dal premier. Tutto questo non è salutare per la democrazia”. Aspettiamo che il presidente Mattarella-bis suoni il gong per restituire sovranità ai cittadini, cominciando dalla Salute pubblica. Nel suo discorso il presidente ha toccato tutti i temi sensibili del momento, dall’economia alla sanità, alla scuola, agli studenti e alla giustizia. “Senza partiti coinvolgenti, come senza corpi sociali intermedi, -ha concluso- il cittadino si scopre più solo e più indifeso. Deve poter fare affidamento sulla politica come modalità civile per esprimere le proprie idee e, insieme, la propria appartenenza alla Repubblica. Il Parlamento ha davanti a sé un compito di grande importanza, perché attraverso nuove regole può favorire una stagione di partecipazione”.