di Valter Giantin, Città Nuova, Roma 2021, pp.174, 16 euro
Questo prezioso volumetto di Valter Giantin – medico geriatra, con una lunga esperienza nella cura della medicina interna, membro di commissioni di bioetica e docente universitario – unisce alla competenza professionale di spessore accademico, l’agilità di una scrittura accessibile a tutti con una particolare attenzione ai primi beneficiari, ossia gli anziani.
Questo libro non trasmette solo preziose informazioni, ma con esse anche l’amore dell’autore per la sua professione: conferma la ricchezza di una vita trascorsa accanto a malati che devono affrontare la prospettiva della morte. Con essi non bastano le conoscenze mediche, se non sono associate all’arte della relazione interpersonale e allo sguardo alla persona nella sua integralità. Giantin ha incontrato quotidianamente demenze senili, patologie neoplastiche, croniche e terminali, e tutto quel male che chiaramente non è risolvibile dalla scienza; un medico che sa ringraziare i suoi malati per avergli donato perle di saggezza attraverso le esperienze di sofferenza.
A fronte di una copertina, per così dire ‘giovanilistica’ e di un titolo che sembra alludere al successo che viene dai soldi, dalla fama, dalla carriera, in realtà le pagine di questo libro costituiscono uno strumento di valido aiuto a vivere meglio quella parabola discendente della vita che tutti sappiamo inevitabile perché inerente alla nostra natura umana, ma sulla quale preferiamo chiudere gli occhi e che infine arriva e travolge senza chiedere consenso, il più delle volte imprevista e shoccante.
L’autore non ci consegna risposte facili e prevedibili, ma offre i risultati delle sue ricerche che evidenziano le diverse correlazioni tra vecchiaia, patologie e serenità ‘nonostante’. Accurate informazioni medico-statistiche informano il lettore circa il peso di ogni variabile interveniente e inducono a migliorare la vita degli anziani preparandoli fin da giovani ad affrontare il passare del tempo flessibilmente adattandosi, per quanto è possibile, al variare delle risorse che le diverse età offrono.
Attraversando e andando oltre il patrimonio genetico, egli collega la qualità della vita degli anziani all’alimentazione, al movimento, all’attività cognitiva, alle relazioni sociali e alla spiritualità, il che non si trova frequentemente in studi di questo genere e perciò costituisce l’originalità di questo lavoro. Infatti l’approccio clinico tende a lasciare in sordina la dimensione esistenziale spirituale. Eppure è nota la correlazione tra gli anziani e il potenziamento della vita dello spirito: i vecchi, come i bambini, risultano più sensibili forse perché più vicini alla vita dell’al di là, quasi avvertendone l’approssimarsi; i bambini dal canto loro sembrano riconoscere agevolmente una prossimità che è nostalgia della provenienza.
Grande importanza viene data nel libro alla valorizzazione degli ambienti ‘caldi’ della famiglia, ove gli anziani possano continuare a goderne, purché supportati da setting assistenziali innovativi di ospedalizzazione domiciliare. La famiglia è una risorsa inestimabile per i morenti, come pure per i bambini, che imparano a convivere con ‘solennità’ e ‘serenità’ con le diverse tappe della vita fino alla morte. Come l’autore stesso ci dice, il contatto quotidiano con realtà di per sé respinte dalla cultura dominante: «mi ha dato speranza che un’esperienza del genere sia sperimentabile da tutti e che se si è vissuti nella pace, nella profondità, nella solennità di una vita coerente ed integra, allo stesso modo si può morire» (p. 164). Non è cosa di poco conto contribuire, anche attraverso un libro, a riattivare la speranza.
Il libro offre in tale direzione una pluralità di percorsi – vi si trovano quattro decaloghi con consigli pratici relativi alla sfera fisico-biologica, psico-cognitiva, socio-ambientale ed esistenziale-spirituale – secondo una matrice multidimensionale di azioni semplici e concrete da tenere presenti nelle diverse tappe dell’esistenza. Non si tratta di far miracoli ma di attivare risorse e praticare scelte efficaci per mantenere la salute il più a lungo possibile e soprattutto contrastare l’assalto di quella depressione senile così frequente in chi, ormai fuori del mondo del lavoro e incapace di gestire la casa e spesso anche se stesso, non riesce più a dare senso positivo alla propria vita.
E’ un libro indispensabile ai tanti che, a fronte di mass media e di immagini che propongono l’ideale di una vita effervescente e perennemente gratificante, vivono la paura di dover soffrire e vivere molti anni da menomato non autosufficiente. La dimensione spirituale aiuta a fare la differenza tra il vivere le tempeste della vita come tragedie che stroncano il piacere di vivere e l’affrontarle come dice Giantin: “con leggerezza, imparando a ballare”.
Giulia Paola Di Nicola