Il “nuovo ospedale” si farà, anzi è già fatto…

Riceviamo e pubblichiamo:

I CITTADINI FANNO MURO MA QUALCUNO HA GIA’ DECISO

di Marcello Martelli

Comitati, petizioni, quartieri, migliaia di cittadini fanno muro e si oppongono. Ma il manager Asl non perde l’aplomb di padrone delle ferriere e va avanti a passi felpati. Se avevamo dubbi sulla nostra democrazia, per rafforzarli ci voleva un signore solo al comando e con i bilanci in rosso. “Il nuovo ospedale a Piano d’Accio si farà, anzi è già fatto…”. Questo il ritornello sostanziale di chi decide per tutti e procede a bordo del suo spericolato e invasivo caterpillar di arrogante potere. Il “nuovo ospedale” è già realizzato e l’occasione è ghiotta per fornire qualche dettaglio in più alle donne medico dell’Anaao, con la benedizione dell’assessora regionale. Previsto persino “uno spazio di 200 mq da destinare a baby parking e a nido per i figli dei dipendenti”. Il Covid e la Tecnologia hanno cancellato dal profondo il modo di assistere i malati? Hanno messo KO l’ospedale-silos e per compartimenti stagni? Qualcuno qui non lo sa o fa finta di non saperlo…Ho davanti il titolo di un giornale su un recente convegno del gotha di imprese e politica, che avverte: ”Ripartire da sanità e ambiente: un patto per il futuro dell’Italia”. Qui abbiamo un manager con pieni poteri che il “patto” lo fa solo con se stesso e lo staff dei “laudatores”, lasciando fuori la porta la massa di cittadini inascoltati e delusi, che da anni ormai interrogano con riserve e domande senza risposte. Un ospedale è una grande opera pubblica, che tocca gangli vitali della collettività: dalla salute all’ambiente, dalla finanza pubblica al futuro socio-urbanistico del territorio. Insomma, per chi ha un incontrollato potere decisionale, non è una semplice partitella a scacchi. Oltre a sollecitare la partecipazione e la condivisione di cittadini e istituzioni, ha l’elementare dovere di ascoltare, studiare, riflettere, approfondire, confrontarsi con il movimento di opinione e, naturalmente, con gli esperti dell’innovazione. Se non lo fa, va rimosso e mandato a casa come un pericoloso autocrate. In buona compagnia di quanti, a capo di organi e istituzioni dello Stato, sono chiamati ad esercitare i controlli democraticamente garantiti e non lo fanno. A conferma che, oltre al rispetto della cosiddetta democrazia, Lorsignori hanno perso anche la testa.