Percorrendo la trafficata Fleet Street, importante arteria della City di Londra, poco lontano dalla fermata metro Temple, si scorge un arco in pietra oltrepassando il quale ci si trova a viaggiare indietro sul tempo. Poche decine di metri più a sud, in una tranquilla piazzetta si erge una cappella di forma circolare: la chiesetta è la Temple Church, consacrata nel 1185 ad opera del Patriarca di Gerusalemme, Eraclio, e costruita su modello della basilica del Santo Sepolcro. Il luogo divenne sede londinese dell’ordine religioso dei Cavalieri emplari, ma non è un sito importante solo dal punto di vista storico e religioso, la Temple Church è stata anche la prima banca di Londra.
I monaci guerrieri, noti come Templari, erano un ordine dedito alla guerra santa, governato in modo gerarchico e con un proprio codice etico.
Quindi come avvenne che furono coinvolti in attività bancarie?
Tim Harford, economista e divulgatore scientifico britannico, nel suo trattato “Le cinquanta cose che hanno fatto l’economia moderna, dedica un intero capitolo all’argomento. I Templari si dedicavano all’assistenza dei pellegrini cristiani diretti a Gerusalemme, dopo la conquista della città da parte dei Crociati; per evitare di essere derubati durante il lungo tragitto, molti affidavano ai monaci il proprio denaro e, dietro presentazione di una “lettera di credito”, lo ritiravano nella città santa.
Lo scrittore si chiede come i Templari, Western Union delle Crociate, riuscissero a far funzionare il sistema e ad evitare frodi. Forse usavano un codice segreto ma non vi sono prove certe a riguardo; la loro attività e tutta l’organizzazione sono immerse nella leggenda ed hanno sempre suscitato grande interesse fra scrittori e registi.
Basti pensare al romanzo “Il codice Da Vinci” di Dan Brown e alla omonima trasposizione cinematografica di Ron Howard.
I Templari, monaci dediti alla povertà, operavano come una banca privata di proprietà del papato e, oltre al trasferimento di denaro, offrivano altri servizi facilmente riconoscibili in transazioni finanziarie dell’epoca moderna; furono molto spesso mediatori nella compravendita di territori e immobili da parte di sovrani e potenti d’Europa, quasi tutti alleati del Papa. Ma quandi i Cristiani persero il controllo di Gerusalemme, nel 1244, l’ordine cessò di essere la banca d’Europa e non ebbe più ragione di esistere; inoltre i monaci avevano acquisito una forte influenza economica e accumulato notevoli ricchezze e il Papa, nel 1312, ne ordinò lo scioglimento.
La Temple Church passò nuovamente in mano alla Corona e successivamente venne concessa all’ordine degli avvocati. Molti regnanti, debitori verso i Templari, si rifiutarno di onorare i propri debiti; uno di essi era Filippo IV di Francia, che ordinò un vero e proprio assalto alla sede parigina dei monaci. Fu solo il primo di numerosi attacchi per tutto il continente; i religiosi furono torturati e costretti “a confessare i loro peccati” e il gran maestro Jacques de Molay fu catturato ed arso in pubblico nel centro di Parigi.
Una lapide collocata sul luogo dell’esecuzione, ai piedi del Pont Neuf, ricorda ancora oggi l’ultimo cavaliere templare.