Questo luglio torrido e strano ha salutato per l’ultima volta Ennio Vetuschi, fondatore e anima dell’Associazione Corale teramana ‘ Giuseppe Verdi’ dal 1948 fino a qualche anno fa, quando le forze glielo hanno consentito.
Per oltre cinquant’anni, Ennio Vetuschi ha mostrato mille volte talento straordinario e pervicace dedizione, permettendo all’Associazione di raggiungere alti traguardi artistici in tutto il mondo, senza mai dimenticare le proprie origini e, anzi, coprendo di lustro il nome di una città a volte smemorata nei suoi confronti.
Ma “il Maestro Vetuschi” ha diretto anche il “ Coroverdi”( tutto attaccato).
Il Maestro, con il suo coro, ha attraversato cinquanta anni di teramanità, facendo conoscere ed amare a generazioni di musicisti o di persone che amavano cantare la rivoluzionaria meraviglia del canto corale e ha nobilitato e diffuso, con meravigliosi arrangiamenti polifonici, le canzoni della tradizione popolare abruzzese. E ciò ha fatto riuscendo a convincere , con il suo tratto amabile e deciso, centinaia di coristi a coniugare l’impegno e la “ fatica” per raggiungere il miglior risultato artistico possibile con straordinari momenti di allegria e di convivio.
Chiunque abbia fatto parte del Coro, per periodi più o meno brevi, potrebbe raccontare tanti aneddoti personali di vita vissuta insieme al Maestro, sottolineandone le grandi doti artistiche e comunicative, il carattere ostinato e passionale o la sua propensione per la battuta ad effetto, che hanno sempre contribuito ad tenere unita l’Associazione e a farle raggiungere risultati notevoli.
Vetuschi ha saputo infatti creare una sorta di “fratellanza” tra le persone che hanno cantato con lui e per lui, che ancora oggi, pur nelle diversità delle vicende della vita, si trovano a ricordare dei bei momenti di condivisione anche nel suo nome, e ha saputo gettare dei semi che, a distanza di anni, sopravvivono e crescono nelle varie associazioni corali della città, e non solo, e in tutti quei teramani che, in ogni parte del mondo, si trovano a cantare in coro.
Anche per questo, Maestro, grazie.