Dobbiamo proprio aver perso ogni capacità di giudizio, ogni assennatezza, se pensiamo che basti una legge per indurre la gente a cambiare le proprie opinioni, anche se ormai fuori tempo oltre che malevole e dispregiative.
Mi riferisco alla legge Zan che, credo con le migliori intenzioni, vorrebbe punire chi ancora se la prende con i gay, le lesbiche e quanti pratichino comportamenti sessuali considerati contro natura, e così fermare gli insulti e i maltrattamenti di vario tipo. Non altro penso, visto che , se si passa ai fatti, cioè alla violenza vera e propria, una legge nuova sarebbe solo un doppione nel codice penale. E dunque, in questo modo, ogni epiteto, ogni risata di scherno, ogni denigrazione pubblica sarebbero passibili di giudizio e condanna.
Non sto qui a discutere se sia giusto affidare ad un giudice la valutazione, quando si tratta di argomenti così delicati e dai confini molto vaghi, dico solo che il percorso da fare per risolvere questi problemi è essenzialmente di tipo culturale e che, per avere qualche risultato, occorrono purtroppo, molti molti anni.
E poi, perché creare una legge mirata ad un preciso tipo di offesa? Mi si risponderà “per ribadire i diritti di una particolare categoria”. Sembrerebbe un buon motivo, ma, a ben vedere, non credo che le leggi escano rafforzate da tante specifiche, ne risulterebbe una casistica affollata e complessa, con mille rivoli e anche mille scappatoie … Difatti, non credo esista una legge che protegga le donne grasse dai commenti negativi,eppure molte ragazze ne soffrono e si ammalano, neppure credo ci sia una particolare attenzione per la gente un po’ stramba, o per i nani, o per i barboni, insomma le categorie deboli e tantomeno aver reso punibili le bestemmie ha minimamente scoraggiato i molti ragazzi che le usano per rafforzare il discorso o per inveire contro il mondo.
Chi vi parla ha sempre avuto amici di ogni genere, compresi atei, religiosi, gay,sessantottine sesso libero eccetera, tuttavia ritengo che gli ultimi approdi in materia di libertà, di diritti sessuali, di tendenze di genere, sicuramente creeranno problemi, non tanto di natura morale ( ognuno campi come e con chi vuole ), quanto di tipo pratico … se una situazione più o meno prolungata di sesso fluido, in divenire, deve essere rispettata ed ufficializzata, non si tratterà certamente solo di adeguare i WC nelle scuole … per esempio non avrebbe più senso, in tutti i campi, parlare di quote rosa, non vi pare? E non parliamo poi di quello che accadrebbe nelle comunità basate su impostazioni tradizionali, che so, l’esercito, i marinai, gli spogliatoi nelle palestre, per non parlare delle categorie nelle gare agonistiche, ma anche nel mondo della lirica ( soprano o tenore?) e del teatro. Insomma, in questo nostro mondo tutto diventa via via sempre più complesso e difficile, ed il rispetto e la comprensione sono più che mai necessari, ma non ottenibili a colpi di piccone.
Mi ha impressionato la saggezza di una giovane maestra che, deplorando la legge Zan a proposito della formazione dei bambini nelle scuole, ha semplicemente detto queste parole “ noi ai bambini insegniamo il rispetto delle persone, di QUALSIASI persona “, cioè a prescindere da ogni particolarità fisica e caratteriale.
Ben detto, cara maestra, e ‘Nihil aliud opus est’.