Chissà quando, visto che il tempo non c’era, al buon Dio, o Spirito assoluto o Essenza di tutto ciò che esiste, che è sempre la stessa cosa, insomma alla potenza impalpabile che era Lui, si aggiunse, e non sapremo mai come, quando e perché, la sostanza palpabile, reale, quella che poi saremmo diventati noi e tutto il resto di ciò che esiste.
Forse affidò l’inizio a quel microscopico corpuscolo di idrogeno di cui si dice, forse a qualcos’altro, fatto sta che questo accadde. E tra il nulla e il qualcosa deve esserci stato qualcuno a volerlo, a determinarlo, a permetterlo. Un nulla produttivo ci appare assurdo.
Anche a dire che l’Universo si sia generato da solo dall’eternità, il contenuto non cambia. Dell’eternità non abbiamo alcun concetto perché, per noi, è un immaginario impossibile, come quello di “sempre” e di “mai”, quindi non so come potremmo fare ad esprimere una tale supposizione.
Noi viviamo nel tempo, nato con lo spazio necessario alle cose reali. E allora ci siamo messi a studiare, indagare, supporre … e siamo andati avanti, sempre avanti per riuscire a captare tutto ciò che potevamo, di volta in volta, di tempo in tempo, attraverso il nostro cervello che si è evoluto in modo così unico da distinguerci da tutte le altre specie viventi sul nostro pianeta.
Un autentico mistero nel mistero, il nostro cervello, usato, come sembra, ancora in modo minimo rispetto alle sue prerogative. Quando avremo imparato a sfruttarlo completamente, saremo in pratica giunti al “superuomo”, ma passando attraverso tante esperienze man mano più evolute, tutte quelle necessarie a raggiungere la “conoscenza” ed essere pronti a ritornare al principio che ci ha voluti. Si potrebbe identificare il concetto di superuomo in quello di santo e chiamare purgatorio tutti i livelli intermedi.
Chissà quante altre sostanze o esseri autocoscienti, in giro per l’ universo, avranno fatto e continueranno a fare questo stesso arcano percorso attraverso tutti gli immani mutamenti , esplosioni galattiche, buchi neri, nel magma infuocato che si raffredda per poi riesplodere e placarsi alla fine, magari per la durata di qualche “era”, così da permettere a sistemi e galassie, a stelle e pianeti, di formarsi, per poi riesplodere e riprendere vita in altre forme. Tante creature pensanti, chissà quanto più evolute e consapevoli di noi ! Chissà quante già arrivate all’essenza creante. Non può essere altrimenti.
Qui sulla terra, ad un certo punto, quando hanno iniziato a comparire le specie viventi, grandi famiglie hanno primeggiato, si sono incrociate, mutate, estinte. Insomma è avvenuta tutta la strabiliante evoluzione che ci ha condotti al punto dove siamo. E noi uomini, almeno per il momento, appariamo come gli eredi del pianeta perché, giunti ad un certo grado di evoluzione, siamo stati capaci di pensare, scegliere e, soprattutto amare. Poi magari abbiamo fatto esattamente il contrario, come è avvenuto fra Caino e Abele. Forse i “progenitori” sono stati proprio i “primi pensanti” ed è a loro che lo Spirito Assoluto ha infuso un’ “anima” di cui rispondere. Poi, quando lo ha ritenuto opportuno, in quest’universo da Lui voluto, ha acceso dei “Fari” fatti della sua stessa sostanza per fare luce a quelli più simili a Lui. E per noi la luce ha avuto un nome: Gesù Cristo.