Si intitola “Diagnosi d’autore. La medicina nell’arte” il nuovo volume della restauratrice teramana Valentina Muzii pubblicato dalla casa editrice Ricerche&Redazioni grazie al determinante sostegno del Gruppo Medico D’Archivio da sempre sensibile alla promozione e diffusione della cultura e dell’arte in Abruzzo.
Frutto di anni di attente ricognizioni, il volume consente di cogliere, snodandosi nel corso dei secoli tra aspetti curiosi e a tratti inquietanti, l’evoluzione dell’arte medica che, soprattutto a partire dal Seicento, conosce un momento di svolta grazie all’ideazione del “metodo sperimentale” per giungere poi alla fine dell’Ottocento, quando la materia medica trova il suo massimo momento di gloria e affermazione grazie alla Rivoluzione Industriale e alle nuove scoperte della chimica, assolutamente determinanti soprattutto per la chirurgia.
A rendere preziosa l’elegante pubblicazione è inoltre la riproduzione di oltre 200 immagini di opere d’arte provenienti dai musei più prestigiosi al mondo: dal Louvre di Parigi alla Tate Gallery di Londra, dal MOMA di New York alla National Gallery of Ireland, dal Groeninge Museum di Bruges al Prado di Madrid, dalla Galleria degli Uffizi di Firenze alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, senza tralasciare le collezioni abruzzesi, che qui trovano adeguato spazio e considerazione.
Il volume, oltre alla nota introduttiva del dottor Claudio D’Archivio, direttore scientifico del Gruppo Medico D’Archivio, reca la dotta prefazione del professor Claudio Strinati, tra gli storici e critici dell’arte più autorevoli a livello internazionale.